RELAZIONE SULL'ATTIVITÀ SVOLTA
DALL'ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA
VOLLEY OLIMPIA AOSTA
NELLA STAGIONE 2005-2006

" Voce dei poveri resti di un sogno mancato ": queste parole, tratte da Spunta la luna dal monte di Pierangelo Bertoli, potrebbero fungere da titolo per l'annata sportiva appena conclusa, almeno per quel che riguarda la prima squadra. Avevamo infatti lavorato, anche faticosamente, per creare le condizioni che permettessero la nostra vittoria nel campionato di serie C, o almeno la disputa dei playoff, ma l'esito è stato diverso e, anche se non negativo in termini assoluti (sesti del girone con 52 punti: è il nostro secondo miglior risultato da quando la serie C è stata riunificata), lascia l'amaro in bocca.

Le novità che facevano prevedere un successo della stagione erano le seguenti:

•  il palleggiatore Michel Grumolato aveva finito gli studi universitari, il che permetteva una maggiore continuità dei suoi allenamenti, nonché una collocazione migliore degli allenamenti settimanali (lunedì, martedì e giovedì anziché lunedì, mercoledì e venerdì)

•  il giocatore Michel Arbaney, in prestito al Biella Scarpe (che gioca in B1) nelle due ultime stagioni sportive, si era reso nuovamente disponibile, in relazione alla sua decisione di abbandonare gli studi universitari

•  un dialogo non sempre facile con il Valdigne Volley aveva permesso di utilizzare in prestito il forte giocatore Fulvio Blanchet; tra le altre condizioni, la conclusione dell'operazione aveva previsto il prestito al Valdigne del nostro giocatore Matteo Amatori e il versamento di mille euro di differenza.

La forza della compagine così allestita era stata confermata dai risultati di Coppa Piemonte (in cui siamo arrivati – occorre anche ricordare – a disputare la semifinale, perdendo con il Savigliano, che poi avrebbe vinto il torneo) e dalle nove vittorie consecutive che hanno aperto il campionato, tra cui vanno annoverate anche quelle ottenute alla Binel contro il Volley Savigliano e la Nuova Elva di Occimiano, future prima e seconda del campionato. Poi ... i problemi di relazione all'interno del gruppo, assolutamente non previsti ed inizialmente sottovalutati, sono esplosi. L'atleta Alessio Boi si è allontanato dalla squadra in modo che più distruttivo non si sarebbe potuto, ed i contraccolpi si sono fatti sentire; anche il suo successivo rientro, sollecitato da un dirigente contro gli accordi precedentemente presi in direttivo, non ha sortito gli effetti positivi che qualcuno sperava. A questo si aggiunga l'infortunio di Valente, occorso in un impegno agonistico autorizzato dal direttore sportivo contro il parere dei dirigenti, le giornate di squalifica accumulate da Blanchet Fulvio, Grumolato, Valente e Baldon (quest'ultimo le dovrà scontare all'inizio del prossimo campionato) e gli impegni di studio che hanno impedito al palleggiatore Ferina di partecipare ad un mese e mezzo di attività. Di tutti questi eventi, ben poco può essere imputato alla sfortuna o a volontà ostili alla squadra: anche l'errore – voluto o meno – del segnapunti di Occimiano, che ci ha negato la conquista del secondo set e quindi di almeno un punto in classifica, avrebbe potuto essere vittoriosamente contestato se avessimo predisposto la registrazione della partita, come fanno tutte le squadre che ambiscono ad un risultato di eccellenza. La frase di Machiavelli che nel libretto di presentazione dell'attività avevamo posto a monito per la stagione ( ... iudico potere essere vero che la fortuna sia arbitra della metà delle azioni nostra, ma che etiam lei ne lasci governare l'altra metà,o presso, a noi. ) si è trasformata in rimprovero per l'imprevidenza e gli errori commessi.

Ben diverso è il discorso sulla seconda squadra, che siamo riusciti ad allestire e per la quale abbiamo ottenuto dal Comitato Provinciale di Torino la possibilità di disputare il loro campionato di Prima Divisione (quello di Seconda Divisione, a cui avevamo chiesto l'iscrizione, non si è disputato). La possibilità di fare un'attività agonistica non legata a limiti di età ci ha permesso di contare nuovamente sull'impegno di atleti del nostro vivaio che avevano interrotto la pratica agonistica con la fine degli impegni giovanili e con l'inizio dei loro studi universitari. La preparazione è stata giocoforza limitata (la squadra si trovava al completo solo al venerdì), ma l'impegno dei ragazzi è stato costante; un ulteriore apporto è stato dato da Andrea Grosjacques, che per la giovane età (classe 1989) ha potuto giocare sia in serie C sia in Prima Divisione. Il risultato alla fine della fase regolare di campionato è stato discreto (settimi su dieci squadre), ma nelle successive partite della fase ad eliminazione la squadra ha dato il meglio di sé, eliminando successivamente due concorrenti, anche con più punti in campionato, ed arrendendosi solo alla terza fase.

Il settore giovanile ha avuto il suo perno nella formazione under 16 (che annovera, in teoria, gli atleti nati nel 1990 e nel 1991), dove sono stati schierati i nostri migliori giovani del 1991 e 1992, con qualche inserimento del 1993. Il gap tra teoria e pratica fa vedere i problemi di reclutamento e di continuità che abbiamo avuto negli anni precedenti, e a cui stiamo tentando di ovviare con la propaganda nelle scuole che stiamo facendo, anche se il problema non è tanto quello di portare i bambini in palestra, quanto quello di tenerceli quando l'impegno diventa qualcosa di più che un "oratorio". I nostri "piccoli" hanno ben figurato nella fase regolare del campionato del Comitato Provinciale di Torino, dove si sono qualificati al terzo posto su sei squadre del girone; a differenza dello scorso anno, non siamo stati invitati alla successiva fase ad eliminazione, per cui l'impegno è finito lì. Per creare a questo gruppo un'ulteriore opportunità agonistica, abbiamo partecipato al torneo organizzato il 23-25 aprile dal Comitato Provinciale di Massa Carrara, dove, pur vincendo due partite, siamo arrivati ultimi sulle sei squadre partecipanti: ma il valore di esperienza dell'iniziativa è stato altissimo. La squadra, divisa in due formazioni, si è inoltre imposta nel mini-campionato under 16 organizzato dal Comitato Valdostano Fipav, con la partecipazione, oltre che delle nostre due squadre, dei pari età del Valdigne. Molti di questi atleti sono inoltre stati convocati nella Rappresentativa regionale che si sta preparando per partecipare al Trofeo delle regioni in programma in Umbria dal 2 al 9 luglio.

Anche il gruppo under 14 ha potuto formarsi grazie alla propaganda nella scuole fatta dal nostro allenatore Luca Busatto: oltre agli atleti del '92 già inseriti nel gruppo under 16, ha potuto contare su ragazzi del '93 e '94 al loro primo approccio alla pallavolo; i ragazzi hanno partecipato, unica squadra maschile, al campionato di categoria organizzato dal Comitato Fipav valdostano, disputando ben 12 partite e classificandosi quinti su otto squadre (anche se la nostra presenza nella classifica non compare, dato il nostro status di "graditi?" ospiti). Per far vedere a questi ragazzini che la pallavolo è anche uno sport maschile, ci siamo poi iscritti al torneo organizzato dal Comitato Provinciale di Biella, dove la sorpresa di non vedere, al di là della rete, ciglia lunghe, trecce e calzoncini aderenti ha impedito ai nostri giovani atleti di andare al di là del quarto posto su quattro squadre.

Resta il gruppo under 18, formato in realtà solo da quattro atleti che risultavano esclusi dall'attività fin qui elencata (gli altri nostri atleti del 1988 – 1989 sono infatti già impegnati nella squadra di serie C o in quella di Prima Divisione). Apposta per loro abbiamo chiesto di essere ammessi al Trofeo Primavera under 18 organizzato dal Comitato provinciale Fipav di Torino: un impegno di otto partite, dove la squadra si è classificata terza su cinque squadre, potendo avvalersi, nelle ultime partite, anche di alcuni atleti che avevano concluso gli impegni con le squadre superiori.

L'attività propedeutica ha visto il nostro allenatore Luca Busatto ed alcuni atleti impegnati in corsi promozionali all'interno delle scuole, dai quali è arrivato un buon numero di bambini che hanno partecipato a vari tornei di minivolley. L'entusiasmo per questa fase di gioco agonistico è grande, ma, come si è già detto, occorrerà vedere quanta ne resterà quando faremo la proposta di venire in palestra non solo per giocare a pallavolo, ma anche per impararla.

Per l'anno prossimo, abbiamo iniziato a lavorare per formare nuovamente una compagine che sia in grado di lottare ai vertici della classifica di serie C: abbiamo contattato un giocatore di Ivrea per coprire il buco lasciato da Boi ed abbiamo iniziato a verificare la disponibilità degli altri atleti della rosa. Certo, non aiuta a sostenere l'impegno economico di questa operazione la prospettata eliminazione del campionato di serie C maschile (ma non femminile!) dai contributi regionali per attività di rilievo nazionale. D'altra parte, se non sarà possibile allestire una buona squadra per la serie C, faremo altro, quello che sarà possibile: ad impossibilia nemo tenetur .

Aosta, giugno 2006

il presidente Alessandro Cremascoli