Comunicato stampa n° 22

18 Novembre 2008

DE SANTO - WORK & JOB DI CARATTERE

DE SANTO WORK & JOB TORINO – Volley Olimpia Aosta 3-2 (22-25, 20-25, 25-20, 25-21, 15-12)

DE SANTO-WORK AND JOB TORINO: GALLARA’ Paolo, BOGGETTO Marco (30), TALLUTO Mauro (K, 17), SORDELLA Luigi (15), CAPELLO Andrea (6), MULATERO Riccardo (11), PONTAROLLO Marco (L). MAESTRINI Davide (3). Ne CIPOLLA Lorenzo, BRIGNONE Marco, DALLA LANA Cristiano.

Allenatore: BARISCIANI Mauro; 2° allenatore: BATTOCCHIO Matteo; Team Manager: BENEDETTI Domenico; Assistente: GALLO Maurizio.

Ace: Parella 9, Aosta 1. Muri punto: Parella 15, Aosta 7.

Torino – Vittoria di carattere, quella del DE SANTO WORK & JOB TORINO. Chi si aspettava una reazione da parte della squadra dopo la deludente trasferta di Chieri non è rimasto insoddisfatto, specie per come tale reazione ha avuto sfogo nel corso del match.

Barisciani schiera Gallarà in regia e Boggetto suo opposto, Talluto e Sordella schiacciatori, Capello e Mulatero centrali e Pontarollo libero, mentre dall’altra parte della rete coach Polesel manda in campo l’ex Gandini in regia con suo opposto Grosjacques, al centro Baldon e Genola, schiacciatori Barbero ed Arbaney e libero Pileri. Assenti dunque Mari e Campisi tra le fila torinesi, oltre al lungodegente Brignone in panchina solo per onor di firma, mentre tra le fila valdostane è pesante sicuramente il forfait di Blanchet.

Il primo strappo lo procura Arbaney, con una palletta che vale il 6-9; il set è tuttavia pieno di accelerate ed inseguimenti, il primo concretizzato sull’11-11 con due errori valdostani in attacco consecutivi, di Barbero e Grosjacques. Un muro punto su Boggetto prima ed uno smash di Arbaney dopo (su ricezione al mittente di Sordella) fanno allungare nuovamente Aosta, che alla seconda sosta tecnica è avanti 13-16; l’errore di Talluto, che vale il 13-17, dà la scossa alla formazione di casa che recupera con l’attacco punto di Boggetto, l’errore di Arbaney e l’ace dello stesso capitano torinese. La spinta torinese, complici gli ingressi di Ponchia e Venturi per Grosjacques e Baldon che un forse spaventato Polesel si affretta a fare, si ferma qui. Proprio Ponchia siglia il 18-21 che stabilisce le tre lunghezze di distanza, che rimangono fino al 22-25 finale siglato con un muro su Boggetto.

La squadra torinese, nonostante la buona verve di Boggetto (7 punti nella frazione) e di Mulatero (75% in attacco), paga il solo punto messo a segno in attacco dalle due bande (Talluto) e soprattutto la poca incisività al servizio, ma a fare la differenza veramente sono delle sottigliezze, piccole sbavature che lasciano intendere come la partita possa essere ancora lunga.

Squadre confermate il secondo set, con Venturi e Genola al centro e Ponchia opposto per Aosta in campo sin dall’inizio. L’ace su Sordella di Genola vale il primo allungo (1-3), che viene poi rinforzato dal contrattacco positivo di Ponchia (2-6); a ricucire lo strappo ci pensa Boggetto, con due ace consecutivi che valgono il 5-6 ma che sono solamente il preludio ad un nuovo break valdostano, firmato due volte da Arbaney (smash più contrattacco in palletta) ed una da un errore di Boggetto. Il parziale di 5-10 è preoccupante, più che altro perché si ferma la positività in cambio palla della squadra torinese che, anche con i centri, comincia a faticare. Barisciani gioca quindi la carta Maestrini in regia, non per demeriti di Gallarà che anzi ha ben figurato quanto per provare a cambiare qualcosa tatticamente in campo. Talluto a muro sigla il 10-13, Barbero tira out la palla dell’11-13, ancora Arbaney tira già il nuovo +4 (13-17) ma la palla successiva gli viene fermata da un poderoso muro di Mulatero, che fissa il punteggio sul 15-17. Sotto rete cominciano a volare scintille e la partita si fa accesa, ne approfitta Aosta che scappa con un contrattacco di Ponchia e con un muro punto su Capello (16-21); Barisciani ferma il gioco con un time out discrezionale e lo stesso centrale torinese si fa perdonare con lo smash del 18-21, ma la difesa valdostana è incredibile per costanza, cuore e coraggio e riesce a mandare in tilt gli attaccanti parellini, che solo in questo set si vedono respingere nel proprio campo direttamente sei attacchi e si fanno prendere dal nervosismo e dall’ansia di chiudere il punto. Arbaney al servizio mette in difficoltà Talluto e Maestrini, per forzare l’alzata, commette il doppio che vale il 18-23, dopo di che Capello butta giù il punto numero 19 e Boggetto il numero 20, con uno smash su servizio di Sordella restituito al mittente. Troppo tardi però per qualsiasi rimonta, perché un Aosta spinto davvero in maniera incredibile dalla sua difesa e dalle giocate cristalline del regista Gandini, chiude 20-25 grazie all’errore in attacco di Capello.

Al cambio campo Barisciani sprona i suoi ragazzi, cercando di trasmettere loro consapevolezza nei propri mezzi e nelle possibilità di far finire la partita in maniera diversa e riuscendo nell’intento. Nel campo torinese si rivedono infatti quegli “occhi di tigre” che consentono di allungare sin dalle prime battute, con il muro di Capello che vale il 2-1 e l’ace di Talluto che vale il 9-6; l’errore di Sordella ed il fallo di tetto fischiato a Capello riportano il punteggio in parità, quindi due colpi consecutivi di Arbaney, ancora lui, mandano le squadre alla seconda sosta tecnica sul punteggio di 14-16. Quando Talluto sbaglia l’attacco del 14-17 le facce sulla panchina torinese assumono un aspetto più preoccupato, ma Sordella prima, un ace di Talluto poi ed infine il punto a muro di Maestrini su Arbaney riportano avanti il DE SANTO WORK & JOB (18-17). L’ingresso di Zuffanti in seconda linea per Barbero non riesce a fermare l’impeto torinese, che allunga con un muro di Sordella (sette punti per lui nella frazione) su Ponchia (20-18) ed un errore dello stesso opposto valdostano (22-19). Maestrini dai nove metri regala la perla del 23-19 ed ancora un errore di Ponchia manda le squadre al quarto set, grazie soprattutto ai quattro muri punto ed ai tre ace che hanno saputo mascherare anche l’appannamento di Boggetto, autore di soli tre punti e con un 21% in attacco, e che hanno soprattutto avuto la meglio su una difesa di Aosta ancora arcigna e ben posizionata in campo.

La Manzoni ora è una bolgia, il numeroso pubblico presente ci crede e sovrasta i cori e le urla dei pur tanti tifosi valdostani giunti fin qui.

L’inizio della quarta frazione però, errore di Barbero a parte, è di marca Olimpia Aosta. Mulatero invade nel tentativo di fare smash, Maestrini calibra male un’alzata che finisce contro rete (3-5) e Boggetto fa fallo di seconda linea in attacco (5-8). L’errore di Ponchia riavvicina le due squadre (7-8), ma Aosta scappa ancora con l’errore di Sordella ed il doppio di Maestrini che valgono il 7-11. Qui c’è il momento chiave della partita, con Barisciani che non chiama time out ma lascia ai ragazzi la tranquillità necessaria per uscire dalla situazione critica. Boggetto sigla il 12-14, Venturi tira out per il 13-14 e subito dopo viene murato da Mulatero per il 14-14, quindi Talluto dai nove metri sigla l’ace del 16-15 e quello del 17-15. Torna a picchiare duro Boggetto (18-15), quindi Mulatero viene fermato a muro da Barbero. Il primo ed unico errore di Gandini costa caro ad Aosta, visto che il fallo in palleggio dell’ex parellino vale il 22-19; Boggetto sigla il decimo punto nel parziale con l’attacco del 24-21, quindi Maestrini chiude con un muro da antologia su Barbero. Si va al quinto set, con un DE SANTO WORK & JOB spinto dai punti di Boggetto, dal carattere di capitan Talluto e dalla grinta di Mulatero e Maestrini. Sordella si riscatta immediatamente del 22% in attacco del set precedente firmato il primo break (ace su Barbero per il 2-1, con lo schiacciatore valdostano che torna in panchina per fare spazio ancora a Zuffanti), quindi sul punteggio di 3-2 si presenta per il turno di servizio il signor “esperienza Capello”; i suoi servizi tattici mandano in crisi il gioco di Aosta, che subisce in maniera esagerata l’aggressività torinese. Mulatero ferma Venturi a muro (4-2), quindi Talluto fa lo stesso con Ponchia (5-2) e poi butta giù il contrattacco del 6-2; ancora Mulatero, ancora a muro, ancora su Ponchia: 7-2. Polesel ferma il gioco con il primo time out discrezionale, Barisciani ordina la chiamata a muro corretta ma che non si concretizza per una questione di centimetri, con il muro a tre sulla pipe di Arbaney che lascia un minimo spiraglio dove la palla si infila. Ancora Ponchia dai nove metri manda in rete il servizio che regala l’8-3 al DE SANTO WORK & JOB, quindi Polesel lo sostituisce con Grosjacques; Talluto butta giù il contrattacco del 9-3, quindi mura il neo entrato valdostano per il 10-3 siglando il suo quinto (ed ultimo) punto del quinto set. Quando tutto sembra finito, si scatena il leone di Aosta, Arbaney, che proprio non ci sta e prende i compagni per mano siglando punti su punti. La rimonta valdostana comincia con due errori torinesi (doppio di Maestrini ed errore di Boggetto), quindi lo schiacciatore ospite mette giù tre palloni consecutivi (nonostante il time out chiamato da Barisciani per spezzare il gioco) ed il punteggio di colpo è in bilico: 10-8. Boggetto non ci sta (11-8), ma Gandini lo imita fermando Sordella a muro che si fa immediatamente perdonare tirando giù, con una forza pazzesca, la palla del 12-9. Mulatero manda in rete il servizio e Boggetto tira out l’attacco di cambio palla, Aosta è a meno uno (12-11). L’opposto torinese si fa perdonare mandando giù la sua trentesima palla del match, quindi Arbaney commette un errore che peserà poi come un macigno sull’andamento della gara, mandando contro il soffitto l’alzata che da il primo match ball al DE SANTO WORK & JOB. Lo stesso schiacciatore dell’Olimpia lo neutralizza, ma al secondo tentativo è Sordella che fa esplodere la Manzoni in un boato di gioia; i ragazzi e lo staff tecnico si uniscono in un unico abbraccio, fortemente significativo di come questa settimana sia servita a ricompattare il gruppo e farlo remare verso una comune destinazione.

“Non è mia abitudine fare disamine a caldo – commenta un raggiante Barisciani due minuti dopo la fine del match – ma desidero fare i complimenti ai ragazzi, allo staff ed alla Società per come abbiamo dimostrato, oggi sul campo, l’attaccamento alla maglia e la volontà di fare bene. Volevamo la partita del riscatto, c’è stata”.

Ora, sabato prossimo, arriva il Saronno, altra matricola ed altra sorpresa di questo inizio campionato. La squadra della provincia di Varese è terza, a due soli punti dalla vetta e con una sola sconfitta (proprio ad Aosta) subita. Sarà un’altra gara difficilissima, in cui il cuore torinese sarà chiamato a dare nuovamente prova di carattere.

Appuntamento alle ore 20.45 alla palestra “Manzoni”, di corso Svizzera 63 a Torino.

Ufficio Stampa

Sporting Parella

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